Ringrazia Te Stesso | Thaatt – Thanks Attitude

e-mail: info@thaatt.com

Ringrazia Te Stesso

Il terzo è il livello più ostico da raggiungere.

E’ assolutamente necessario aver compiuto un buon percorso nei due livelli precedenti, prima di rinforzare il terzo, altrimenti gli “effetti collaterali” possono essere molto insidiosi.

Quando non abbiamo ricevuto abbastanza amore da piccoli, non abbiamo imparato a ricevere e ci ritroviamo molto disequilibrati nel dare. E così i bisogni di partners e amici diventano prioritari rispetto ai propri. Questo disequilibrio può dare la sensazione, agli altri, di trovarsi di fronte ad una persona con una grande autostima e che, quindi, sia del tutto autosufficiente e non abbia bisogno di nessuno per vivere … ma dietro questi atteggiamenti si nasconde un profondo bisogno di affetto.

Quando si ha paura di perdere qualcuno è perchè ci aspettiamo, inconsciamente, che lui/lei riempia i profondi vuoti che abbiamo dentro (soprattutto riconducibili al primo livello Thaatt) ed è allora che si produce una reazione fisico/chimica denominata comunemente “effetto cozza” ;-).

L’effetto cozza assume, generalmente, due forme:

EFFETTO COZZA PALESE

In questo caso la persona affetta chiede costantemente conferme al partner o agli amici.

Le richieste di conferme possono essere “esplicite”:
Esplicite: “Vieni da me stasera ? Dai ! E’ da ieri sera che non ci vediamo … mi manchi !”
Subdole: “Ah, stasera non puoi venire da me perchè esci con gli amici ? Ok, va bene, se proprio ci tieni … no no … non fa niente, se proprio vuoi andare con loro vai pure. Va bè, ci sentiamo domani” … e poi, durante la serata, al partner arrivano un bel pò di SMS.

EFFETTO COZZA NASCOSTO

Conosciuto anche come “Sindrome del Salvatore”

In questo caso la persona affetta si presenta come “un sogno”: è carismatica, sempre disponibile, fa dei regali o delle sorprese magnifiche, ti manda messaggi del tipo “Ti amo”, “Ma sai che sono passate solo due ore, da quando ci siamo lasciati, e già mi manchi”, “Finalmente ho trovato la mia anima gemella”.

Può sembrare molto bello ma quando “Il Salvatore” si è conquistato la fiducia, allora inizia, pian piano, a chiudere il partner in un “cerchio di protezione” assolutamente non necessario ne, tantomeno, richiesto. E così inizia a dare dei “buoni consigli” che, in pratica, servono unicamente ad ingigantire i difetti del partner mettendolo in crisi e diventando, poco alla volta, il suo unico punto di riferimento.

Ed ecco che l’effetto cozza si svela: anche “I Salvatori”, in realtà, sono dei bambini impauriti in cerca di affetto e comprensione.

Il primo effetto cozza è, solitamente, femminile mentre il secondo maschile. I ruoli possono anche essere invertiti, ma è più raro.

Torniamo all’autostima: come la si costruisce ? Di solito facendo leva su …

ORGOGLIO

“Sono molto orgogliosa di mio figlio ! A scuola ha tutti 8 e 9, è nella squadra agonistica di nuoto e tre volte la settimana va in piscina ad allenarsi.
Il Sabato e la Domenica, poi, lo portiamo a fare delle gare e molto sovente si piazza ai primi posti !”

Ma cosa si cela dietro questo comportamento ?
Dove trova, quel ragazzo, il tempo per se stesso, per stare in silenzio, per annoiarsi ?
Dove trova anche solo il tempo di godersi la famiglia, magari dando una mano in casa ?
Dove viene dirottata la sua attenzione ? Sui voti che una volta si chiamavano, più correttamente, Giudizi e sulle Prestazioni !

Quel ragazzo inizierà, fin da piccolo, a pensare che vale solo in funzione dei risultati che ottiene.

SACRIFICIO

“E’ un gran lavoratore ! E’ sempre l’ultimo a uscire dall’ufficio ed il primo ad entrare.
Non si tira mai indietro quando c’è da fermarsi al lavoro per il Week-End e non prende quasi mai ferie. E’ proprio un impiegato modello”.

Perfetto vero ? Wow, un tipo così potrebbe arrivare a guadagnare anche migliaia di euro al mese (anche se, sovente, ne guadagna molti di meno) ma come fa a godersi anche una vita familiare ?

Per un buon periodo di tempo, ho vissuto anch’io così. Non rientravo praticamente mai a casa prima delle sette e mezza/otto di sera e sovente tornavo a notte fonda. Il lavoro era la mia prima preoccupazione e mia moglie (ora ex-moglie) era una sorta di “aiuto in casa”. Ero talmente stressato che mi faceva strano starmene a casa la Domenica, figuriamoci, poi, il Sabato ! I miei livelli di stress erano tali che, inconsciamente, non riuscivo a fermare la mente e, quando ero a casa, invece di trascorrere del tempo insieme alla mia compagna facendo passeggiate, andando a sciare o anche solo leggendo un libro insieme, passavo le ore davanti alla televisione o, ancora meglio, davanti ad un gioco elettronico.

Rob
Gli effetti di questo sistema di Prestazioni e Giudizi fanno si che, lentamente, si tenda a codificare tutto in questi termini: le passeggiate si misurano in chilometri e non in “tempo passato insieme”, le giornate di sci devono iniziare non appena aprono gli impianti in modo da non sprecare il biglietto e tutto diventa una corsa e una gara, anche gli affetti !

In particolare, questo sistema di dover fare, fin da bambini, qualsiasi cosa non tanto per il piacere di farla ma per raggiungere un qualsivoglia obiettivo, fa sì che non si riesca a consolidare un buon rapporto con i propri genitori generando, così, dei grandissimi squilibri nei livelli Thaatt successivi. Un simile comportamento, inoltre, plasma degli individui che, proprio perchè molto disequilibrati, sono anche facilmente influenzabili.

Sembra, quindi, che costruire la propria autostima sui valori di cui sopra non sia poi così salutare. E allora come si fa ?

Un’altra strada, più ostica perchè poco battuta, sta nel ritrovare se stessi. Accettarsi per quel che siamo e non per quello che vorremmo essere. In pratica dobbiamo provare ad Auto-Stimarci nel senso più letterale del termine e cioè fare una stima di come siamo fatti:
abbiamo un corpo che ci permette di muoverci nell’ambiente che ci circonda
abbiamo gli strumenti (parola, espressioni, gesti) per comunicare con altre persone
siamo dotati di sensori termici, olfattivi, sonori, visivi e tattili per accumulare esperienze
abbiamo una mente che permette di gestire tutte le varie funzioni sopra-elencate
e infine la parte più importante: siamo anche dotati di sensi più effimeri che purtroppo tendiamo, perché educati a farlo, ad ignorare … però esistono … sono le emozioni

Non ci sono obiettivi da raggiungere ma solo esperienze da vivere. Siamo talmente circondati da “tentazioni mentali” (televisione, giornali, radio, religione, pettegolezzi …) che trascorriamo praticamente tutto il nostro tempo utilizzando solo una minima parte del nostro potenziale: la mente.

Ed è qui che iniziano i problemi !

La mente ha “solo” il compito di coordinare le varie parti del nostro corpo in modo da permettere alla parte più profonda di noi, che possiamo chiamare Anima, di fare esperienza in questo mondo. Fare esperienza, proprio quello che tendiamo a non fare delegando tutto alla mente.

E così non partiamo più alla scoperta del mondo, come facevamo da piccoli, ma preferiamo vivere, in modo virtuale, le esperienze degli altri. Ci affidiamo alla televisione, ai films, ai documentari, ai libri di avventura: facciamo solo esperienze “protette e guidate”.

Da quanto tempo non avete più esplorato una grotta o fatto il bagno in un torrente o avete lasciato il sentiero tracciato e vi siete avventurati in un bosco tra i cespugli e gli alberi ?

Da quanto tempo non vi state più auto-stimando ?

Facebook0Twitter0EmailPinterest0Google+0