Questa mattina mi è venuta in mente un’immagine simpatica….

Ci siamo accorti, con Rob, che spesso ci viene chiesto come mai il rapporto con se stessi, nel percorso Thaatt, viene messo al terzo posto e non al primo…

Pensiamo ad esempio ad un fiore… Ebbene, se questo fiore viene staccato dalle sue radici a causa di un trauma (viene reciso), non si seccherà certo all’istante. Verrà messo in un vaso con dell’acqua e, per un tempo più o meno lungo, farà ancora bella mostra di sè e tutti lo ammireranno.

Dopo un pò, però, la mancanza di quella linfa che non giunge più dalle radici, farà in modo che il fiore appassisca prima del tempo.

In pratica, se avesse continuato a ricevere il nutrimento dalla base, avrebbe potuto essere ancora un bel fiore ma, al tempo stesso, avrebbe potuto maturare e fare dei semi da cui sarebbero poi nati altri fiori e così via, secondo un ciclo naturale.

Come per i fiori, così anche per noi, se “tagliamo” le radici, chiudiamo inevitabilmente una fonte di linfa essenziale. Se invece “facciamo pace” con le nostre radici, abbiamo accesso a una riserva di energia supplementare che ci permette di vivere una vita più piena e serena.

Un abbraccio.

Mar.

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